Fit for 55: la sfida dell’Europa per una casa green

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come valutare casa
Si avvicina il momento di decidere su un nodo molto discusso del pacchetto Fit for 55: l’adeguamento degli edifici ad ambiziosi obiettivi pro-clima. Il Fit for 55 è un piano con proposte di legge in materia di clima ed energia, che la Commissione Europea ha studiato per ridurre le emissioni di C02 del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo pacchetto fa parte delle direttive dell’European Green Deal.

Pubblicate nel luglio 2021, le direttive si stanno trasformando in realtà: nuovi regolamenti sono già stati adottati, ad esempio, per fissare i limiti di emissioni per auto e furgoni, o per lo sfruttamento di terreni e foreste.

Cosa richiede il Fit for 55 per gli immobili.

Al momento ciò che si sa è che per adeguare gli immobili agli obiettivi dell’European Green Deal su clima ed energia, saranno introdotti nuovi limiti di emissione per gli edifici, considerati a tutti gli effetti generatori di CO2 soprattutto per il tipo di riscaldamento utilizzato. Secondo le stime, infatti, il 75% degli edifici esistenti risultano inefficienti sotto il profilo energetico.
Se anche questa parte del pacchetto fosse approvata, in Italia verrebbero introdotte norme tali da obbligare gli immobili a raggiungere determinate classi energetiche (suddivise per consumo di energia) e quindi ad essere ristrutturati.

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Edifici già esistenti

Il primo patrimonio che si dovrà adeguare a questa revisione del rendimento energetico è quello pubblico e non residenziale. Entro il 2027 questi edifici dovranno essere in una classe di prestazione energetica E e in classe D entro il 2030.
Per quanto riguarda gli edifici residenziali di proprietà privata, il termine fissato per rientrare in classe E è il 2030 con successivo miglioramento in classe D imposto entro il 2033. L’obiettivo finale è la loro trasformazioni in edifici ad emissioni 0 entro il 2050.

Eccezioni

• edifici storici,
• luoghi di culto e edifici destinati ad attività religiose,
• edifici indipendenti con superficie inferiore a 50 mq,
• edifici di proprietà delle forze armate e utilizzati a scopi di difesa,
• siti industriali, officine e edifici agricoli non residenziali.

Edifici nuovi

Per le nuove costruzioni: dal 2028 gli edifici “pubblici” dovranno essere a emissioni 0, dal 2030 quelle residenziali.
L’obiettivo per il 2030 di ogni Stato membro è avere solo il 15% degli edifici nella classe peggiore, in Italia, in classe G (con limiti revisionati e non corrispondenti a quelli attuali).

Come raggiungere gli obiettivi per una edilizia sostenibile

Il fondo europeo

L’Europa metterà a disposizione, presumibilmente a partire dal 2026 e fino al 2032, un fondo per sostenere il pacchetto Fit for 55 e ridurre l’impatto di una simile direttiva anche nel settore dell’edilizia.
Il fondo sarà disponibile per supportare, per esempio, gli investimenti necessari ad accrescere l’efficienza energetica degli edifici e a “decarbonizzare” il sistema di riscaldamento e raffreddamento.

Il Carbon Border Adjustement Mechanism

L’invito ad adeguarsi al nuovo regolamento per ridurre le emissioni di CO2 non passa soltanto per gli incentivi, anche per le tasse.
L’Europa ha approvato il Carbon Border Adjustment Mechanism, cioè una tassa sull’importazione di prodotti ad alta intensità di carbonio (come ferro, acciaio, cemento, alluminio, energia elettrica) e ad alto consumo energetico. Questa misura è stata adottata per evitare la delocalizzazione della loro produzione in Paesi vicini ma con ambizioni climatiche inferiori, e aumentare quindi le emissioni CO2 ai confini europei, vanificando gli sforzi richiesti agli Stati membri.

Non solo.

Il prezzo più alto imposto al carbonio e ai prodotti ad alte emissioni CO2, si presume, favorirà l’utilizzo di materiale da costruzioni a bassa intensità di carbonio.

Direttiva sulle fonti energetiche rinnovabili

L’Europa ha indicato come obiettivo prioritario, l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e ne ha fissato la quota in vari settori. Negli edifici, dovrebbe raggiungere il 49% entro il 2030.
Il primo step sarà l’installazione di impianti solari:
• dal 2027 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali;
• dal 2028 su edifici pubblici e non residenziali esistenti sottoposti a ristrutturazioni profonde;
• dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali.

Ristrutturazione graduale

Gli Stati Membri saranno tenuti a ristruttura ogni anno il 3% della superficie totale degli edifici di proprietà degli enti pubblici.
Il Fit for 55 rappresenta una opportunità per migliorare la salute del nostro ambiente e vivere in contesti più sostenibili, anche grazie a un nuovo modo di concepire e costruire le nostre case, case sempre più green.


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