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Come sono regolati gli affitti brevi?

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Cosa fare quando dai una casa in affitto breve secondo le norme generali e locali.

La regolamentazione degli affitti brevi in Italia è un tema di grande interesse, sia per i proprietari che desiderano affittare i propri immobili, sia per chi è alla ricerca di soluzioni abitative temporanee. Negli ultimi anni, l’incremento degli affitti brevi ha portato alla necessità di creare norme che regolino questa attività, specialmente in città turistiche.

La regolamentazione nazionale per gli affitti brevi

Definizione normativa di affitti brevi

A livello nazionale, gli affitti brevi sono definiti come locazioni di immobili a uso abitativo per periodi inferiori ai 30 giorni consecutivi. Questi contratti non necessitano di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, a meno che non superino questo limite temporale. La legge di riferimento che regola questa tipologia di affitto è il Decreto Legge n. 50/2017, che ha introdotto diverse norme relative alla gestione fiscale e amministrativa degli affitti brevi.

Punto chiave: Per essere considerato un affitto breve, l’immobile deve essere destinato esclusivamente a uso abitativo. Non è consentito affittare locali commerciali o industriali con questo tipo di contratto.
Per approfondire: Quando l’affitto breve richiede la partita IVA Per approfondire: Come sono tassati gli affitti brevi?

Registrazione degli ospiti e obblighi di sicurezza

Portale Alloggiati Web

Uno degli obblighi principali per chi affitta a breve termine è la registrazione degli ospiti. In Italia, la legge prevede che ogni proprietario che affitta un immobile per periodi brevi debba comunicare i dati degli ospiti alla Questura tramite il portale Alloggiati Web, gestito dalla Polizia di Stato. Questa registrazione deve essere effettuata entro 24 ore dall’arrivo degli ospiti e serve a garantire la sicurezza pubblica.

Suggerimento pratico: I proprietari che non rispettano questo obbligo possono incorrere in sanzioni amministrative. Per evitare ritardi o errori, è consigliabile familiarizzare con il funzionamento del portale Alloggiati Web prima di iniziare ad affittare l’immobile.

Novità nella registrazione

Recentemente, sono stati introdotti strumenti per semplificare la procedura di registrazione degli ospiti, inclusi software integrati con le principali piattaforme di affitto come Airbnb. Questi strumenti permettono di automatizzare la registrazione, riducendo i rischi di dimenticanze e sanzioni.

Suggerimento pratico: Se affitti regolarmente il tuo immobile, considera l’utilizzo di un software che automatizza la registrazione degli ospiti per risparmiare tempo e ridurre il rischio di errori.

La tassa di soggiorno: un obbligo sempre più diffuso

Un’altra novità importante riguarda l’obbligo di riscuotere la tassa di soggiorno dagli ospiti che soggiornano in affitto breve. Questo obbligo, già presente in molte città turistiche come Roma, Firenze e Venezia, si sta estendendo anche a comuni di dimensioni minori.

La tassa di soggiorno deve essere calcolata e riscossa in base al numero di notti e al numero di persone che alloggiano nell’immobile. Il proprietario ha l’obbligo di versare l'importo raccolto al Comune entro le scadenze previste, altrimenti può incorrere in sanzioni.

Suggerimento pratico: Assicurati di informare gli ospiti della tassa di soggiorno e di riscuoterla al momento del check-in. Molte piattaforme di affitto offrono la possibilità di aggiungere la tassa di soggiorno automaticamente al totale del pagamento.

Contributi per la manutenzione della città

Alcune città italiane hanno introdotto anche dei contributi obbligatori che i proprietari devono versare per compensare l’aumento del flusso turistico e l’impatto sugli spazi pubblici. Questi contributi sono spesso collegati alla tassa di soggiorno e servono a finanziare la manutenzione di infrastrutture e servizi locali.

Normative locali sugli affitti brevi

Codice Identificativo Regionale (CIR)

Una delle principali novità riguardanti gli affitti brevi è l’introduzione del Codice Identificativo Regionale (CIR). Questo codice è obbligatorio per chiunque voglia affittare un immobile a breve termine in determinate regioni italiane. L’obbligo del CIR è nato per combattere gli affitti irregolari e garantire maggiore trasparenza. Il codice deve essere riportato in tutti gli annunci pubblicitari, sia online che offline.

Regioni con obbligo del CIR:
• Lombardia
• Veneto
• Toscana
• Puglia

Come ottenere il CIR

Il proprietario deve registrarsi presso il portale della Regione di appartenenza e richiedere il CIR per ogni immobile che intende affittare. In assenza del CIR, l'affitto è considerato illegale e può comportare sanzioni.

Suggerimento pratico: Se intendi affittare il tuo immobile a breve termine, verifica se la tua regione richiede il CIR e registrati in anticipo per evitare ritardi nelle pubblicazioni degli annunci

Limiti temporali e restrizioni comunali

Molti comuni italiani, specialmente quelli con una forte affluenza turistica, hanno introdotto restrizioni temporali sugli affitti brevi per evitare l’impatto negativo sul mercato immobiliare locale e tutelare i residenti. Ad esempio, a Venezia e Firenze, ci sono regole che limitano il numero massimo di giorni in cui un immobile può essere affittato con modalità breve.

Regole a Venezia

Venezia ha introdotto un tetto massimo di 120 giorni all’anno per affitti brevi. Se il proprietario supera questo limite, deve registrare l'attività come impresa e aprire una partita IVA.

Regole a Firenze

Anche a Firenze esistono restrizioni simili, con il limite massimo di giorni fissato a 90 giorni per affitti brevi. Superata questa soglia, l’attività è considerata imprenditoriale e il proprietario deve adeguarsi aprendo una partita IVA.

Impatto delle restrizioni: Queste regole sono state introdotte per cercare di ridurre la "turistificazione" dei centri storici e garantire una maggiore disponibilità di alloggi per i residenti. Tuttavia, possono rappresentare un limite significativo per i proprietari che desiderano massimizzare il rendimento del proprio immobile attraverso affitti brevi.
Per approfondire: Le migliori città per affitto breve

Norme europee e il futuro degli affitti brevi

Con l’aumento della popolarità degli affitti brevi in Europa, si prevede che nei prossimi anni le normative diventeranno sempre più severe, sia a livello locale che comunitario. L’Unione Europea sta lavorando a una proposta di regolamentazione che potrebbe standardizzare alcune regole per gli affitti brevi nei Paesi membri, garantendo maggiore trasparenza e tutela per i consumatori e i proprietari.

Come evitare sanzioni negli affitti brevi

Gli affitti brevi possono essere un’opportunità molto redditizia, ma è fondamentale operare in conformità con le normative per evitare sanzioni. Ecco alcuni suggerimenti pratici per evitare problemi legali o fiscali:

Rispettare i limiti temporali: Assicurati di non superare i 30 giorni di affitto consecutivo per ogni contratto, per evitare l’obbligo di registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate.
Comunicare gli ospiti in tempo: Non dimenticare di registrare gli ospiti presso la Questura tramite il portale Alloggiati Web entro 24 ore dall’arrivo.
Riscuotere e versare la tassa di soggiorno: Se il tuo comune richiede la tassa di soggiorno, assicurati di riscuoterla correttamente dagli ospiti e di versarla nelle tempistiche stabilite.
Per approfondire: Documenti per affittare
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